lunedì 26 maggio 2008

Voglio il computer ma non il sistema operativo


Per la prima volta sarà possibile ottenere il rimborso della licenza windows da parte di un produttore (Acer) qualora non fossimo interessati al suo utilizzo


Non tutti lo sapranno, anzi, la maggior parte di voi sicuramente non ci avrà mai pensato perché da anni è una prassi delle aziende agire in questo modo, ma quando acquistate un pc, vi viene venduto oltre alla componente hardware(il computer appunto), anche il software che vi permette di farlo funzionare( il sistema operativo windows). Ora, finché i sistemi operativi open source non erano molto diffusi tra il così detto utente medio di pc, nessuno aveva fatto sorgere alcun problema di sorta. Ultimamente però sono in costante aumento gli utenti che compiono il così detto “switch” e cioè il passaggio da windows ad un sistema Linux.

I motivi? Garantiscono stabilità e sicurezza, un’alta possibilità di personalizzazione del sistema a seconda delle proprie necessità, e soprattutto sono totalmente gratuiti. Ci si è cominciati a chiedere allora per quale motivo si debba esser costretti ad acquistare insieme al pc anche il sistema operativo windows , quando, non avendo più la volontà( né l’obbligo) di usarlo , appena arrivati a casa si sarebbe costretti a disinstallarlo e riporre il suo dvd su uno scaffale a far polvere. Sono partite allora le prime cause contro i grandi produttori di PC, che però, da parte loro, sono più che interessati a proseguire la vendita del “pacchetto completo”, poiché permette loro di guadagnare oltre che sulla vendita dell’hardware( di cui sono i produttori diretti) , anche su quella del software( in virtù di accordi che stipulano con la Microsoft alla quale garantiscono la vendita del sistema operativo windows pre-installato sulle proprie macchine). Da qui il motivo del veto posto da sempre dai produttori alla vendita separata del computer dal sistema operativo. Una situazione che sembra non poter resistere tanto a lungo però, dato che le lamentele dei consumatori ultimamente sembra siano state ascoltate da qualcuno.

Già nella vicina Francia qualche tempo fa, una sentenza di un giudice aveva stabilito che la vendita di hardware e software devono essere considerate in modo separato . Ma un caso analogo è avvenuto anche a Firenze dove un giudice di pace seguendo il principio della sentenza del collega transalpino ha condannato HP al rimborso del costo della licenza del S.O. previa restituzione della stessa. Un segnale che qualcosa sta cambiando, e che ha fatto vacillare tutte le sicurezze dei produttori di pc. Di qui a breve infatti, sull’onda di queste pronunce giurisprudenziali, si potrebbero ritrovare letteralmente sommersi da cause di richieste di rimborso del S.O. Fiutando il “pericolo”, dunque Acer ha intrapreso un’interessante iniziativa a favore dei consumatori, istituendo una procedura standard di rimborso per tutti gli acquirenti dei loro pc. Basterà contattare il call center dell’azienda, compilare un modulo e rispedirlo indietro(a proprie spese) insieme al cd di windows e ad una copia del documento d’acquisto del prodotto. In questo modo si potranno riavere i 129 euro della licenza base di windows vista che non avevate chiesto senza grandi difficoltà.

Certo, sarebbe sempre meglio avere la possibilità di poter scegliere prima dell’acquisto se volere anche il S.O. Microsoft o meno ( cosa che sta facendo Dell per adesso solo negli USA, dando all’acquirente la possibilità di scegliere dei computer con preinstallato Vista o Ubuntu) ma è comunque un buon passo avanti nei confronti dei consumatori che fino a questo momento per esercitare un proprio diritto erano stati costretti a rivolgersi ad un avvocato ed intavolare lunghi processi. Dunque, qualora aveste appena acquistato un notebook Acer e non foste interessati a servirvi di Windows Vista, questo è il link per ottenere il rimborso, Stay tuned!

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